Tuesday, September 25, 2007

Premi


La distanza immedicata

è giunta finalista al premio L. Montano

ed è stata segnalata al premio Campagnola

Sunday, September 16, 2007

Si dà il lampo


Si dà il lampo è una poesia recente, tra le ultime inserite nel libro. Antonella Pizzo ne ha raccolto lo spirito in questo video su Youtube.

Tuesday, September 11, 2007

Alessandro Broggi


Su licenza di Alessandro pubblico questa mail, che ha il pregio, oltretutto, di illuminare anche il suo fare poetico. Invito dunque a leggere i links.



Caro Stefano, come va?
ti scrivo per farti sapere che ho ricevuto con grande piacere una copia de La distanza immedicata. Anzi mi devo scusare con te per il ritardo con cui solo ora ti ringrazio, dovuto a un periodo (maledettamente) senza un attimo di respiro (troppi, troppi impegni presi, senza coscienza). Ho iniziato a leggere il libro, e ti confesso che... mi sta mettendo un pochino in crisi. Mi spiego, banalizzando terribilmente, ma voglio farmi subito capire: la scelta linguistica, la ricca metaforicità (scusa davvero la semplificazione), le modalità forti di emergenza del Senso - che rispecchiano in modo straordinariamente fedele, trasparente, senza residui la tua posizione teorica, le dichiarazioni più o meno dirette di poetica che ho avuto modo di leggere nei tuoi interventi di questi anni (e questa aderenza, questa coerenza, lo sai, è per me uno dei primi pregi di un autore) - de La distanza immedicata sono una dimostrazione - esemplare più di qualsiasi altra - che quanto la mia poesia va "negando" (ma questo negando è molto complesso, e come sai finalizzato a meta discorsi molto precisi [cfr. http://liberinversi.splinder.com/tag/alessandro_broggi]) è invece "ancora" (vivaddio) possibile. Questo nostro (per certi versi) situarci agli antipodi mi stimola e mi piace. Sinceramente. Mi trovo ora in un momento di sfiducia verso il linguaggio e lo stile critico tradizionale (meglio: verso una mia opportunità di utilizzo del linguaggio e dello stile critico tradizionale, cfr. l'intervento che ho scritto per Atelier nel giugno 2006 [poi ripreso, e leggibile on-line su www.cepollaro.it/poesiaitaliana/CRITICA/critica.htm]), perciò sarà difficile che possa scrivere una recensione alla raccolta – né potrò presenziare alla presentazione di Vicenza con Fabiano, perché ho una lettura alla Casa della Poesia di Milano proprio la stessa sera - ma voglio sicuramente tenere presente nei prossimi mesi la tua raccolta, parlarne, farla circolare. Scusa l'incredibile impressionismo di questa mail da pausa pranzo ultraccelerata - ma volevo ringraziarti e farmi vivo con un feedback positivo. Fammi sapere se/quando presenterai la raccolta aMilano. Ti abbraccio, Alessandro

Wednesday, September 05, 2007

Sergio La Chiusa


Pubblico, con la sua autorizzazione, la e-mail che mi ha scritto Sergio un paio di giorni fa.


"Caro Stefano, mi ha fatto piacere la tua attenzione e la nota critica. Volevo anche dirti che avevo apprezzato molto La distanza immedicata, letto dopo la presentazione del libro a Milano. Mi aveva subito colpito la poesia d'apertura, che in pochi versi condensa tutta la storia: dall'enorme vuoto originario alle forme di vita in continua trasformazione all'agghiacciante geometria del pentagono e alla devastazione, l'agonia, con quell'ultima parola separata, bilicata nello spazio bianco della pagina, impiccata in nuovo vuoto. L'amore poi, "La distanza immedicata", per il tono e la grazia, mi era sembrato anche un complesso poema d'amore, a partire dalla dedica stessa: è come se tutti provenissimo dalla stessa enorme unità originaria, dalla successiva separazione e frammentazione e tentassimo vanamente di ricomporci, medicare la distanza, ricongiungerci nell'opposta riva. In mezzo, nel grande varco irto di asperità (anche linguistiche), l'acqua che non è mai la stessa e il linguaggio metamorfico della poesia che è il divenire stesso e nomina senza poter inchiodare definitivamente le cose, sempre spinto più in là, a lambire-nominare altro, come in caduta verso il vuoto da cui proviene. Mi erano piaciute molto le poesie della sezione Stige, con quella struttura a colonna, militaresca... Sono un po' vago, ma ti sto riportando solo alcune impressioni che ricordo di aver provato dopo la lettura. Un caro saluto. Sergio."


grazie!